Il risultato finale non è spesso quello immaginato. Il gioco della truffa, del raggiro, sta di fatto tutto li. Gli italiani lo sanno?
Sempre più spesso il cittadino si trova di fronte contenuti molto particolari che sembrano preannunciare in un certo senso una specifica dinamica quando poi, invece, finiscono per indirizzarsi completamente altrove. Il nocciolo della questione è tutto qui, è il sistema truffaldino per eccellenza, funziona sul web ma anche nella vita reale. Al centro di tutto, il cittadino stesso, vittima sacrificata alle dinamiche di un mondo che non ha alcuno scrupolo.
Oggi insomma il rischio numero uno per i cittadini, sicuramente sul web ma anche nella vita reale è quello d’incappare in dinamiche che all’apparenza possono sembrare addirittura positive e che poi in realtà si trasformano in tutt’altro. La linea seguita dai malintenzionati è praticamente sempre la stessa. Un contenuto dai toni assolutamente accattivanti, che spinge verso la convinzione di un assoluto vantaggio e un link correlato dal quale poi si attiva l’intera truffa.
In linea di massima, quindi il cittadino, la potenziale vittima immagina di stara arrivando a una conclusione benevola del tutto e poi si ritrova ampiamente truffata, con il conto spesso svuotato e le informazioni personali rubate utili per altre truffe condotte dal malintenzionato di turno. Il succo della dinamica di fatto è tutta qui. In questo caso specifico il consiglio di chi di fatto protegge i nostri interessi in questo senso, la Polizia Postale su tutti, è sempre quello di badare bene a cosa si sta andando ipoteticamente incontro.
La truffa del momento avviene in modo assolutamente subdolo. Il messaggio recapitato attraverso l’applicazione di messaggistica istantanea Whatsapp sembra arrivare addirittura da uno nostro stesso contatto, già vittima dello steso raggiro. “Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?”, questo il testo del messaggio in questione con relativo immancabile link di accompagnamento. Rispondendo al messaggio, infatti è quasi certa la caduta in una dinamica abbastanza spigolosa comprendente un vero e proprio furto dell’identità.
A quel punto si innescherebbe quella che banalmente viene definita “catene di S.Antonio”, la vittima invia lo stesso messaggio ai suoi contatti e di fatto, cosi, la dinamica non si esaurisce mai. Badare bene insomma a quello che succede nelle nostro caselle di dialogo. Si tratti di mail, sms o social. Certe comunicazioni avvengono proprio attraverso canali che spesso si considerano insospettabili. Alla fine, ci si ritrova truffati quasi senza nemmeno riuscirà a capire come.
Whatsapp, alla larga da messaggi ambigui: i consigli utili della Polizia Postale
La stessa Polizia Postale, alla quale ormai arrivano migliaia di segnalazioni di truffa al giorno, ha diramato una serie di utili consigli per tutti gli utenti, al fine di evitare di cadere vittime di subdoli raggiri:
- I codici che arrivano per sms sono strettamente personali e non vanno mai condivisi, anche se richiesti da un nostro contatto o da un amico o un familiare;
- Non bisogna mai cliccare su eventuali link presenti negli sms;
- È consigliabile attivare la “verifica in due passaggi” disponibile nell’area “impostazioni-account dell’App” che ci permette di inserire un codice personale a sei cifre, che il sistema ci richiede al primo accesso e per tutte le operazioni di modifica che andremo a effettuare sul nostro profilo;
- Se siamo caduti nella frode è necessario avvisare subito i nostri contatti di quanto ci è capitato in modo che non diventino potenziali vittime della catena;
Nel caso poi della specifica truffa segnalata c’è un modo abbastanza chiaro per provare a recuperare il proprio account violato:
- Accedi a WhatsApp con il tuo numero di telefono e verifica il numero inserendo il codice a 6 cifre che ricevi tramite sms;
- Una volta inserito il codice sms a 6 cifre, chiunque stia usando il tuo account verrà automaticamente disconnesso. Ti potrebbe anche essere richiesto di fornire il codice della verifica in due passaggi. Se non conosci il codice, la persona che sta usando il tuo account potrebbe aver attivato la verifica in due passaggi.
La truffa insomma impazza, sul web e nella vita reale, difendersi in ogni modo, oggi è più che mai un dovere del cittadino.