Mutui, conviene di più il tasso fisso o variabile? Ecco come scegliere

Per i mutui conviene di più accendere il tasso variabile o quello fisso? Ecco qual è meglio e come sceglierlo: tutte le informazioni.

Il mutuo a tasso fisso viene scelto dalla maggior parte dei mutuatari. Questo perché in genere viene raccomandata quando si è in un periodo caratterizzato dal rialzo dei tassi di interesse. Tuttavia, in molti si chiedono se sia veramente il tasso più conveniente rispetto a quello variabile.

Mutui, quale tasso conviene
Il tasso più conveniente per il mutuo – software.tuttogratis.it

Da sempre nel mondo dei contratti impera la domanda: è meglio un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile? Nell’accezione più semplice, quello fisso congela il tasso di interesse per tutta la durata del rimborso. Mentre quello variabile può subire delle variazioni in futuro, per questo motivo è considerato più rischioso ed ha un costo ridotto potenzialmente.

È bene però sottolineare che quando si tratta di scegliere il miglior mutuo possibile entrano in ballo diversi fattori, sia personali che non, ed è importante prenderli in considerazione tutti in modo da fare la scelta più vantaggiosa e conveniente, senza lasciare nulla al caso.

Mutui a tasso fisso o variabile: ecco qual è meglio

La stretta monetaria della BCE potrebbe finire presto, tanto che si rilancia il dilemma su se sia meglio optare per il tasso variabile per quanto riguarda i mutui, soprattutto dopo che negli ultimi mesi il tasso fisso ha avuto la meglio raggiungendo il 90% delle richieste.

Mutui, tasso fisso variabile
Quale tasso scegliere per il mutuo – software.tuttogratis.it

C’è da dire che però il calo c’è stato solo da un mese, questo vuol dire che il periodo è troppo limitato per trarre delle conclusioni sulla possibilità che il trend possa subire un’inversione di marcia e che i mutuari possano preferire il tasso variabile al fisso. A dirla tutta, infatti, la curva per il tan del fisso è ancora al rialzo.

Date le attuali condizioni di mercato e la precaria situazione geopolitica, non sorprende che il tasso fisso sia ancora preferito, tanto da aver chiuso il terzo trimestre del 2023 al 93,3% delle richieste. Parliamo di 1,7 punti percentuali in più rispetto al secondo trimestre. Un indice che mostra come il tasso variabile abbia perso quota e continua a non essere preso in considerazione.

In merito alle finalità della richiesta dei mutui di finanziamento, stando a quanto si legge sul Corriere della Sera, il primato appartiene ancora all’acquisto della prima casa con il 71,3% delle richieste totali. Mentre l’acquisto della seconda casa è fermo al 6%. In merito alla durata del mutuo, la media si attesta tra i 23,8 anni.

Detto ciò, la scelta tra tasso variabile e tasso fisso dipende dal mutuatario. È bene specificare che il mutuo copre buona parte della vita di una persona che deve essere pronto, in caso di scelta di tasso variabile, ad assumersi il rischio che i livelli possano cambiare. Per andare sul sicuro, invece, il consiglio è sempre quello di accedere a un tasso fisso.

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