Medici e infermieri stanno lasciando l’Italia per trasferirsi in un paese dove gli stipendi arrivano fino a 20mila euro. Una vera e propria fuga che sta rivoluzionando la sanità.
La nostra sanità sta affrontando una crisi senza precedenti storici che potrebbe creare dei diversi disagi a lungo andare. La maggior parte dei lavoratori del sistema sanitario nazionale è insoddisfatta degli stipendi e dei turni di lavoro i quali sono massacranti e non ben ricompensati.
Negli ultimi venti anni, il personale sanitario è stato protagonista di una vera e propria fuga all’estero. Un’elaborazione dei dati contenuti nel Database Ocse ha stimato che ci sono stati quasi 180mila professionisti che hanno lasciato l’Italia. Un dato che potrebbe aumentare vertiginosamente nei prossimi mesi visto che in tanti decidono di partire e raggiungere le aree del Golfo Persico dove gli stipendi sono esorbitanti.
Medici e infermieri lasciano l’Italia: fuga verso l’Arabia
Stando all’Associazione dei medici di origine straniera in Italia (Amsi) e l’Unione medica euro mediterranea (Unem), medici e infermieri sono protagonisti di una fuga verso i paesi esteri. A quanto pare, la meta preferita del personale sanitario sono le aree del Golfo Persico.
Paesi come Emirati Arabi, Arabia Saudita, Qatar e Kuwait sono alla ricerca costante di medici e infermieri da assumere all’interno delle loro struttura. Si stima che avrebbero necessità di 88mila infermieri e 44mila medici entro il 2030. Ma il richiamo più grandi per questi professionisti sono gli stipendi faraonici.
Le retribuzioni nelle nazioni sopra indicate variano tra i 3mila e 6mila euro al mese per il personale sanitario, mentre per i medici si parla da 16mila a 20mila euro mensili. Dopo aver puntato sul calcio, adesso l’Arabia Saudita vuole strappare ai paesi occidentali anche il personale medico offrendo stipendi che non sono nemmeno paragonabili a quelli nostri.
La fuga del personale sanitario è un problema serio che deve essere preso di petto e richiede una soluzione urgente, prima che sia troppo tardi. Dovranno essere prese misure adeguate per migliorare non solo gli stipendi, ma anche le condizioni di lavoro per allenare il fenomeno dell’abbandono delle nostre strutture.
Non ci sono dubbi sul fatto che si tratti dell’ennesima prova dell’obiettivo arabo di occidentalizzare le sue città. Uno scopo di migliorare soprattutto l’immagine internazionale di un paese ostaggio di ingiustizie, negazioni di diritti e dalla rendita petrolifera senza pari. Le aree del Golfo Persico sono pronte per realizzare quanto sta facendo Dubai da diversi anni.
