Gli inquilini di uno stabile cosa rischiano in caso di pulizie condominiali in nero? Ecco tutti gli aspetti da conoscere della legge italiana.
Ogni condominio necessita di costanti e frequenti opere di manutenzione e gestione. Tra le attività a cui bisogna fare ricorso ci sono anche le pulizie condominiali, davvero indispensabili per il decoro dello stabile. Anche in questo caso non è difficile riscontrare situazioni di lavoro in nero, alle volte perché non si assumono professionisti mentre altre si accetta questa forma illecita per risparmiare.
Come ogni pratica in nero si tratta di un comportamento illegale e assolutamente scorretto, che la legge italiana vieta in maniera categorica data la mancanza di un contratto regolare e un pagamento documentato. Inoltre, tutte le operazioni che si verificano all’interno del condominio devono essere trasparenti e tracciabili, indipendentemente dai limiti sui contanti che lo Stato decide ogni anno.
In questa circostanza si tende a pensare che la responsabilità ricada totalmente sull’amministratore, data la sua figura di intermediario. La pratica illegale però non rende irrilevante la responsabilità dei condomini, che quindi possono rischiare per le pulizie condominiali in nero.
Cosa rischiano gli inquilini in caso di pulizie condominiali in nero
Ogni settore professionale ha l’obbligo di sottoscrivere un regolare contratto ai lavoratori a cui decide di affidarsi. In mancanza del rispetto delle leggi si entra nel lavoro in nero e questo vale anche se si parla di pulizie del condominio. In questo caso la normativa obbliga lo stabile ad avere un proprio conto corrente bancario o postale, dal quale devono transitare tutti i pagamenti e gli incassi. Ci possono essere dei pagamenti non tracciabili purché ogni cifra transiti per il conto.
Grazie a questa regola si garantisce una gestione amministrativa del condominio trasparente e tutti i condomini possono prendere visione di una copia, a proprie spese, della rendicontazione periodica. Questo però non vuole dire che le pulizie possono essere pagate in contanti perché la legge finanziaria del 2017 vieta i pagamenti in contanti del condominio per le prestazioni di servizi. Queste devono essere pagate tramite strumenti tracciabili come il bonifico, l’assegno e l’assegno circolare o con carta.
Il condominio che non rispetta questa norma rischia una multa pari a 3.000 euro. Nella sanzione non ha rilevanza alcuna la cifra del pagamento dato che la legge richiede allo stabile un’operazione tracciabile. In caso di pulizie del condominio la responsabilità è dell’amministratore e degli inquilini, dato che quest’ultimi hanno accesso alla rendicontazione. Questo porta a dire che ogni persona presente rischia la sanzione pecuniaria, situazione che cambia con gli inquilini in affitto dato che non hanno responsabilità dei lavori commissionati dal condominio.