Chi vive in affitto può fare ricorso a diverse agevolazioni per sostenere il contratto stipulato: ecco tutte le informazioni da conoscere.
L’attuale periodo economico non favorisce le famiglie italiane, soprattutto chi vive in affitto. Oggi stipulare un contratto di locazione non è facile a seguito delle cifre che si fanno sempre più alte. Per questi cittadini, lo Stato ha pensato a diverse agevolazioni che spesso passano sottotraccia.
Nonostante le risorse ridotte, lo Stato cerca di aiutare chi vive in un’abitazione di cui non è proprietario e fa fatica a pagare l’affitto di casa. Anche per il 2023 è stato rinnovato un importante aiuto che viene concesso in base a determinati casi e con il rispetto del limite Isee. Entriamo nei dettagli della misura cercando di capire chi può beneficiare dell’agevolazione.
Aiuti per affitto: le diverse agevolazione per il 2023
Lo Stato italiano mette in campo diversi aiuti per le famiglie che vivono in affitto. Le agevolazioni toccano vari ambiti: c’è quella per chi ha ricevuto uno sfratto e un’altra diretta alle persone che non riescono a sostenere le spese del canone d’affitto.
Per il 2023 è stata rinnovata l’integrazione al canone di locazione, una misura erogata solo nel caso ci siano dei validi e gravi motivi che non permettono di pagare l’affitto. Per aver diritto al sostegno bisogna procedere con la domanda per accedere alle forme di sostegno previste per le famiglie. Il bonus è diretto agli inquilini vittime della morosità incolpevole, ovvero quelle persone che non pagano il canone perché non hanno liquidità per farlo. Va sottolineato il fatto che questo fondo non è attivo in tutti i Comuni ma solo in quelli in cui l’affitto è più ostico da pagare.
L’accesso al fondo per il contributo d’affitto è possibile solo al rispetto di due elementi: avere una motivazione idonea e il rispetto della soglia Isee. Le motivazioni adeguate a questa misura sono:
- Licenziamento o cassa integrazione;
- Riduzione orario lavorativo e di conseguenza del salario;
- Fine dell’attività lavorativo non dipesa dalla volontà del professionista;
- Scadenza del contratto a tempo determinato con conseguente mancato rinnovo;
- Infortunio o decesso della persona del nucleo familiare che componeva il reddito della famiglia.
Ad affiancare queste motivazioni anche una soglia Isee che non deve essere superiore a 26.000 euro l’anno. Infine, questo bonus viene concesso anche al rispetto di alcune condizioni come l’aver ricevuto lo sfratto per morosità e il contratto sia registrato regolarmente.
Bonus affitto 2023 e agevolazioni giovani
Il Governo ha confermato anche per il 2023 il bonus affitto, un’agevolazione che varia di anno in anno. La misura contribuisce ad un massimo di 3 mensilità di affitto fino a 1.500 euro per ogni famiglia. Per richiederlo serve rispettare tre requisiti nazionali anche se ogni Comune può imporre altri limiti.
Il primo riguarda l’attestazione Isee non oltre la cifra di 17.145 euro, possibile richiesta anche per le famiglie con Isee fino a 35.000 euro a patto che abbiano registrato una perdita dell’Irpef oltre il 25% rispetto agli anni precedenti. Il secondo requisito è la cittadinanza italiana o dell’UE o essere cittadino in possesso del permesso di soggiorno di almeno un anno. L’ultimo requisito impone la residenza per l’immobile per il quale si richiede il contributo.
Per i ragazzi e le ragazze di età compresa tra i 20 e i 31 anni non compiuti c’è la possibilità di una detrazione del 20% sul contratto d’affitto, fino ad un massimo di 2.000 euro l’anno. Nel caso in cui la detrazione al 20% fosse più bassa di 991,60 euro, verrebbe riconosciuta quest’ultima cifra come detrazione e non il 20%.