Telefonia mobile, addio alle offerte: batosta per i consumatori

Lo stop alle offerte per le tariffe dedicate alla telefonia mobile è una batosta per gli utenti. Ecco che cosa è stato deciso e che cosa cambierà.

È recente la decisione di mettere un freno agli operatori telefonici che spingono le persone a passare alla concorrenza con offerte vantaggiosissime. Questa pratica non sarà più accettata.

Telefonia mobile: addio offerte operatori
Stop alle offerte dagli operatori -software.tuttogratis.it

Il via libera è arrivato dalla commissione al Senato con due emendamenti promossi dalla maggioranza al disegno di legge Concorrenza. In pratica, i principali operatori non potranno più fare offerte a prezzi stracciati agli utenti di altri operatori low cost. La decisione dell’esecutivo sulla telefonia mobile potrà avere delle ripercussioni negative sul mercato, come hanno sottolineato dall’opposizione e dall’industria.

Telefonia mobile, stop alle offerte per chi passa a un altro operatore

Stop alle tariffe super scontate per la telefonia mobile le quali erano rivolte principalmente agli utenti di operatori quali Iliad, Poste Mobile, Spusu, Fastweb o virtuali, tendenzialmente più economici. Una pratica che vuole essere messa al bando dalla maggioranza di governo e che si chiama “operator attack”.

Sono ormai anni che gestori come Tim, Vodafone e Wind Tre decidono di “richiamare” i clienti con prezzi molto bassi dedicati solo ed esclusivamente a coloro che hanno un operatore low cost. Si tratta di offerte non attivabili da tutti e richiedono una portabilità del numero.

Gli emendamenti sono arrivati dopo una segnalazione dell’Antitrust, la quale ha sottolineato quanto queste condotte possano avere degli effetti negativi nell’industria della concorrenza della telefonia mobile. È stata proprio la legislazione antimonopolistica ad aver sanzionato gli operatori telefonici a causa di offerte poco trasparenti.

Per il momento non c’è ancora nulla di ufficiale, anche perché la normativa dovrà passare all’esame del Parlamento, prima andando al Senato e poi alla Camera. La decisione dovrà tenere conto anche del fatto che gli effetti potrebbero essere dirompenti sul mercato.

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