Latte, non sbagliare a scegliere: il migliore lo trovi in questi supermercati

Negli ultimi tempi fare la spesa è diventato sempre più difficili. Al di la dei prezzi, la questione qualità allarma i consumatori.

I mesi appena trascorsi e purtroppo per i consumatori italiani anche quelli che verranno saranno ricordati come quelli più duri degli ultimi decenni, senza alcun dubbio. Le forti ripercussioni di una crisi dilagante e inaspettata, oggi, vedono nei cittadini le vittime assolute di una dinamica che appare ai più sempre più sfrontata e imprevedibile. L’aumento dei prezzi, in ogni settore, ha fatto vacillare certezze ed equilibri radicati nel tempo.

latte migliore
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Le difficoltà costanti dei consumatori nel riuscire a portare a termine la spesa quotidiana sono enormi. Il tutto, senza incappare in aumenti di prezzi, dei vari articoli, sempre più sconsiderati e incontrollabili segnano il nostro tempo. Da un lato la difficoltà di far quadrare i bilanci familiari, la ricerca quindi del risparmio e della convenienza. Dall’altro l’altrettanto difficoltosa ricerca di una qualità quantomeno ipotizzabile, visti gli ultimi casi di cronaca.

Le stesse cronache, infatti, spesso riportano con i piedi per terra rispetto a racconti fantomatici di spot e campagne varie. Gli eventi degli ultimi mesi, tra ritiri dei prodotti alimentari dai supermercati e non solo, imposti dal Ministero della Salute e non solo, danno sempre più l’idea di un mercato che non sempre mostra il suo reale volto. Una specifica ricerca, un confronto tra particolari prodotti, ci dice la verità in merito a uno degli alimenti più acquistati in assoluto, il latte.

La rivista “Il Salvagente” si è resa protagonista di una interessante ricerca di mercato, nella quale si analizzano 25 marche di latte, fresco e microfiltrato, intero e 100% italiano, al fine di valutarne l’igiene, la sicurezza, e la presenza eventuale di antibiotici. I risultati in questione evidenziano un miglioramento per quel che riguarda la qualità stessa dei prodotti, dato dall’assenza proprio di antibiotici. Si evidenzia, inoltre l’assenza di microtossine e cariche batteriche, altro aspetto assolutamente positivo.

La stessa rivista, in merito alla ricerca riporta: “Se la perossidasi segnala l’impatto della pastorizzazione sui nutrienti (uno shock termico rischia di bruciare o di ridurre sensibilmente alcune delle sostanze utili), gli aminoacidi essenziali sono quelli che il nostro corpo non produce. Quindi, questi ultimi devono essere assimilati attraverso l’alimentazione di cibi proteici, come il latte. Basta scorgere le tabelle pubblicate nel numero in edicola per accorgersi che sotto il profilo della sicurezza alimentare i nostri latti brillano tutti per l’assenza di sostanze sgradite, antibiotici in primis, mentre se consideriamo i due parametri di qualità le differenze saltano agli occhi“.

Latte al supermercato? Il dubbio è costante: quali sono le migliori marche?

L’analisi condotta da “Il Salvagente” ha rilevato come eccellenti i prodotti freschi delle seguenti catene di supermercati

  • Carrefour Original
  • Esselunga
  • Lidl
In merito, poi a prodotti microfiltrati troviamo tra i migliori quelli delle seguenti catene:
  • Esselunga Bio
  • Conad Più tempo 
  • Parmalat Zymil (senza lattosio)
  • Latte biologico di Eurospin Pascoli italiani.

La stessa rivista ha inoltre promosso un sondaggio tra i suoi lettori e utenti, precedentemente all’uscita dei dati sulla ricerca effettuata. I cittadini scelgono a pari merito, per qualità constatata, i seguenti prodotti:

  • Coop latte fresco Alta qualità
  • Granarolo Bio intero
  • Mila intero latte Fieno Alto Adige

La rivista inoltre sottolinea: “In linea generale la nostra classifica, a differenza di altri test, si caratterizza per giudizi finali molto elevati (non scendono mai sotto il Buono). Segno che stiamo parlando di una filiera molto controllata. Eppure solo fino a due anni fa i risultati delle nostre analisi avevano scosso il settore rilevando troppe tracce di antibiotici tanto nel latte fresco che in quelli microfiltrati e a lunga conservazione. Il tempo ha contribuito a ridurre le ombre su questa filiera anche se nelle stalle italiane si deve ancora lavorare molto, visti i livelli di antibiotico-resistenza che registra il nostro paese”.

Un altro aspetto incoraggiante – continua – è lo sforzo che diversi marchi stanno facendo sul fronte del benessere animale (segnalati in diversi casi in etichetta). Se è vero che la perossidasi è un indicatore di buona alimentazione e, indirettamente, anche di migliori condizioni di vita delle vacche, la strada sembra ben tracciata”. Una ricerca che insomma offre spunti interessanti e una più valida consapevolezza in merito alla qualità dei prodotti che ogni giorno acquistiamo al supermercato.

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