Cosa accadrà dopo il Reddito di Cittadinanza ai cittadini che perderanno il sussidio economico? Saranno lasciati allo sbando?
I percettori di Reddito di Cittadinanza dovranno lavorare per avere un’entrata mensile ma saranno messi nella condizione di poterlo fare?
La questione del sussidio economico erogato mensilmente è entrata nel vivo da quando il Governo ha una nuova premier, Giorgia Meloni. Che il Reddito di Cittadinanza avrebbe subito delle modifiche è stato chiaro fin da subito. Poi, però, si è passati a definire una lenta progressione verso la sua cancellazione. L’idea è che per avere un reddito occorre produrre lavoro. L’economia giustamente va avanti se ci sono persone che hanno un’occupazione e producono ma dall’altra parte ci devono anche essere cittadini che acquistano. Ciò significa avere soldi da spendere e non solo per pagare le bollette, il mutuo o l’affitto e le tasse. Esattamente come in un’azienda, poi, dove la resa è migliore se i dipendenti sono stimolati e premiati, anche una nazione può evolversi e crescere solo se la popolazione ha gli strumenti per vivere dignitosamente, lavorare e togliersi delle soddisfazioni per il lavoro svolto. Per cancellare l’RdC, dunque, occorrerà che tutti gli attuali percettori trovino un’occupazione con cui soddisfare i bisogni primari e secondari.
Il post Reddito di Cittadinanza cosa prevede?
Ad oggi il piano è di continuare ad erogare l’RdC nel 2023 per otto mesi facendo distinzione tra occupabili e inoccupabili. L’esecutivo vuole spronare i cittadini in grado di lavorare a cercare attivamente un’occupazione oppure a frequentare corsi di formazione per costruire il proprio futuro. Nel 2024, poi, la misura sparirà per tutti.
Al momento il Governo non ha avuto tempo per ideare lo strumento erede del Reddito di Cittadinanza. I temi di cui dibattere e da perfezionare nella Legge di Bilancio 2023 sono numerosi e, perciò, il post RdC può attendere. Detto questo è possibile avanzare delle ipotesi che si potranno realizzare o meno. Una prima soluzione potrebbe essere il Reddito di Sussistenza, una misura gestita dal Comuni dedicata a chi verte veramente in condizioni di bisogno. Meno probabile, invece, il ritorno del Reddito di Inclusione Rei. Al momento non ci sono altre idee nel cilindro del Governo.
Politiche attive del lavoro, sono una necessità
Ciò che è certo è che le politiche attive del lavoro dovranno subire un incremento notevole. I cittadini devono avere un reddito lavorando? E allora devono essere creati posti di lavoro, le aziende devono essere messe nella condizione di poter assumere e chi non ha una formazione deve poter apprendere per entrare nel mondo del lavoro.
L’Italia deve cambiare, l’occupazione dovrà assumere altre tonalità e gli interventi dovranno essere dalla parte dei cittadini. Si potrebbe iniziare dal sostenere l’imprenditorialità e la libera professione. Ad oggi aprire una Partita Iva significa pagare tasse su tasse, come si può pensare di aprire un’attività e assumere? Insomma, il cambiamento dovrà essere di ampia portata per portare l’Italia fuori dal pantano attuale.