I nostri dati sensibili sono continuamente sotto attacco da parte dei cybercriminali. Una volta in possesso delle informazioni potrebbero rivenderle nel dark web.
Profili, contatti, credenziali, nel grande e oscuro mercato del dark web ci sono informazioni personali di 35 milioni di italiani, vittime inconsapevoli di esperti hacker.
La sicurezza sul web è un argomento che tante persone non approfondiscono adeguatamente. Ci crediamo abili investigatori perché riusciamo – forse – a riconoscere i tentativi di phishing e smishing ma poi cadiamo in errori piuttosto banali come usare la password 123456 per accedere al proprio conto in banca. I dati sono reali, italiani e non solo sottovalutano l’importanza della protezione delle informazioni sensibili fino a quando non si ritrovano con un saldo di zero euro sul conto oppure con il proprio numero, la propria foto e altro in vendita sul dark web. Gli hacker professionisti sono capaci di oltrepassare in pochi secondi barriere di porcellana costruite dagli utenti. Pochi click e la protezione andrà in pezzi proprio come una bambola di porcellana che cade in terra. Servono difese maggiori, consapevolezza e attenzione oppure ci si accorgerà della propria ingenuità solo quando sarà troppo tardi.
I dati sensibili sono sotto attacco
Da pochi giorni è stata diffusa la notizia che 35 milioni di dati sensibili di italiani sono finiti nel dark web. Parliamo di quel mercato in cui agiscono criminali che hanno come unisco scopo l’inganno. In vendita ci sono foto, numeri di telefono, dati finanziari e bancari. La rete di siti “invisibili” si raggiunge accedendo da ingressi nascosti che solo esperti cybercriminali riescono ad aprire.
Il problema è legato non solo alla compravendita – si pagano anche 7 mila dollari per un database – ma ad una lunga lista di dati sensibili accessibili a chiunque. Proprio a chiunque, basta saper smanettare sul web e si entrerà nel mondo oscuro che – sottolineiamo – non è illegale utilizzare. Se il proprio profilo finisce nella mani dei malintenzionati, però, lì iniziano i seri problemi.
Come proteggerci dal dark web
Per non far finire i propri dati sensibili nel dark web occorre utilizzare password efficaci e non riferirle mai a nessuno. Devono essere lunghe, formate non solo da numeri e lettere ma anche da caratteri speciali, maiuscole e minuscolo. Mai scegliere date di nascita o il nome del figlio o del cane, sarebbe un gioco da ragazzi per gli hacker risalirvi. Cambiare spesso la password, poi, è un ottimo modo per tutelare i propri dati così come utilizzare un codice diverso per ogni account. Inoltre, bisogna ricordare di non cliccare mai su link inviati via email o sms né rispondere a chat su WhatsApp in cui viene richiesto di inviare codici o simili.