Il digitale terrestre torna prepotentemente al centro del dibattito nazionale. La resa dei conti, per cosi dire, è più che mai vicina.
Da un po’ di tempo, sin da quando la rivoluzione dell’intero specifico contesto è stata annunciata dall’esecutivo dell’epoca, la corsa al digitale terrestre si è mostrata per la verità ricca di ostacoli per gli utenti italiani. Una vera e propria rivoluzione insomma all’insegna dell’innovazione tecnologica che ha spinto, costretto insomma, gli italiani a dotarsi di una strumentazione tutta nuova.
Nel corso dei mesi successivi alle prime dichiarazioni del Governo dell’epoca in merito alla stessa “rivoluzione” in atto è partita la corsa ai nuovi decoder utili per poter visionare al meglio con una qualità tutta nuova tutti i canali presenti sul digitale terrestre. Numerose le misure che hanno consentito ai cittadini stessi di dotarsi in modo assolutamente gratis dei nuovi supporti, o addirittura di acquistare nuove tv aggiornate per godere dei vantaggi della nuova tecnologia, rottamando quella vecchia.
Gli italiani insomma hanno provveduto a mettersi in regola, per cosi dire. Il problema però in molti casi persiste. Pochi canali visibili, canali regionali assenti, queste le problematiche stesse maggiormente riscontrate dagli utenti. La criticità, secondo le risposte degli esperti sarebbe dovuta o a una scarsa qualità del segnale, dinamica possibile in determinate zone del paese oppure alla mancanza degli strumenti adatti per usufruire del nuovo segnale.
Il problema insomma resta lo stesso. Non tutti sono aggiornati a ricevere il nuovo segnale e non tutti sono raggiungibili dal nuovo segnale. La data limite che segnerà il passaggio definitivo alla nuova tecnologia del digitale terrestre è ormai prossima, parliamo del 20 dicembre 2022. In quella data, infatti “tutti i broadcaster spegneranno definitivamente gli ultimi canali ancora rimasti che trasmettono in qualità SD”. Chi non sarà aggiornato, in sintesi resterà fuori.
Le trasmissioni, da quel giorno, verranno trasmesse tutti in qualità HD. La codifica che resterà, quando la tecnologia passerà allo standard DVB-T2 sarà la Mpeg-4. Televisori e decoder non compatibili chiaramente non consentiranno la visione, agli utenti dei canali disponibili, per l’appunto sul digitale terrestre. Un bel problema, insomma, per milioni d’italiani ancora all’oscuro di tutto, nel vero senso della parola. Bisogna correre ai ripari.
Oggi, chiaramente è ancora possibile dotarsi dei nuovi strumenti necessari per usufruire della più moderna tecnologia digitale terrestre. La soluzione più vantaggiosa, cosi come spesso accade, è offerta dal web. Nel caso specifico da Amazon, leader indiscusso dello shopping online. Una delle offerte più interessanti riguarda il Decoder Edision Picco T265+ a soli 27,90 euro, invece di 29,90 euro.
Digitale terrestre, la resa dei conti: le offerte disponibili in rete
Prima di passare a visionare le offerte disponibili in rete, nello specifico, cosi come anticipato, su Amazon, con il Decoder Edision Picco T265+ a soli 27,90 euro, bisogna effettivamente constatare se l’attuale decoder o tv siano compatibili con il nuovo standard televisivo DVB-T2 – HEVC Main 10. Il tutto può essere verificato in pochissimi minuti e attraverso semplicissimi passaggi. In sintesi: accendere il televisore, e collegare il decoder utilizzato. Selezionare, attraverso il telecomando il canale 100 o 200.
Nel caso in cui sullo schermo compare la scritta “Test HEVC Main 10”, allora il televisore o il decoder è di fatto compatibile con il nuovo standard presto in uso. Se invece, al contrario lo schermo appare vuoto, vuol dire che bisognerà dotarsi al più presto di uno strumento utile alla visione dei canali del nuovo digitale terrestre. La rivoluzione insomma è in atto. Tra pochi giorni tutto sarà definitivamente concretizzato. Al momento, però, milioni d’italiani mancano all’appello. C’è bisogno, ancora, di dotarsi di tutti gli strumenti del caso, decoder o addirittura una nuova tv. Il tempo stringe e il rischio concreto è quello di rimanere al buio, all’oscuro di tutto, nel vero senso della parola.