Garante privacy, multa da 500 mila euro per Vodafone: cosa rischiano i clienti

Stangata in arrivo per una nota compagnia telefonica che è stata multata per 500 mila euro dal Garante della privacy. Ecco cosa sta succedendo.

Brutte notizie per una nota compagnia telefonica, i cui servizi sono molto diffusi nel nostro Paese. Il Garante privacy, infatti, ha deciso di sanzionarla con una maxi multa. Ma di quale compagnia si tratta e soprattutto per quale motivo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Multa telefonica privacy
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Gli ultimi anni sono stati segnati dall’impatto del Covid sulle nostre vite, sia dal punto di vista delle relazioni sociali che economiche. Tanti imprenditori hanno dovuto abbassare le saracinesche delle proprie attività, mentre allo stesso tempo si è assistito ad un aumento di coloro che lavorano in smart working. A rivestire un ruolo importante in tale contesto, pertanto, sono stati i colossi del mondo della comunicazione.

Grazie ai vari dispositivi tecnologi, come smartphone e pc, infatti, è possibile comunicare con chiunque, in qualsiasi momento e da qualsiasi posto. A tal fine, però, bisogna sostenere dei costi. Ne sono un chiaro esempio quelli per la telefonia, che comprendono le spese per l’invio di sms, ma anche effettuare telefonate e navigare su internet.

Diverse le offerte messe in campo dai vari operatori telefonici, che cercano puntualmente di attirare nuovi clienti con delle proposte da urlo. Tra queste si annovera Vodafone, che di recente è purtroppo finita nel mirino del Garante della Privacy, tanto da vedersi appioppare una multa da 500 mila euro. Ma per quale motivo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Garante privacy, multa da 500 mila euro per questa compagnia telefonica: il motivo che non ti aspetti

Come già detto, giungono brutte notizie per Vodafone. Il Garante privacy, infatti, ha deciso di sanzionare la nota compagnia telefonica con una multa da ben 500 mila euro. Ma per quale motivo? Ebbene, come riportato dall’Ansa, la decisione è stata presa in seguito al reclamo di una signora di oltre ottanta anni che si è vista trasferire, senza la sua volontà, la propria utenza telefonica da un altro operatore a Vodafone.

Nel corso dell’istruttoria del Garante, la compagnia telefonica ha affermato che in realtà la signora ha contattato un call center albanese per richiedere un contratto alternativo. Ascoltando la registrazione, però, l’Autorità ha rilevato che all’anziana non era stata fornita un’adeguata informativa sul trattamento dei dati.

Garante privacy, multa da 500 mila euro per Vodafone: tutto quello che c’è da sapere

A peggiorare la situazione, poi, il fatto che il contratto sia stato letto molto velocemente: ben duecento parole al minuto per sei minuti. In questo modo la conversazione è risultata incomprensibile, tanto da portare il Garante a multare la compagnia telefonica.

Quest’ultima ha quindi il compito di controllare il corretto lavoro dei call center utilizzati per effettuare le campagne di tele marketing, onde evitare spiacevoli sorprese. A tal proposito la stessa Vodafone ha precisato che “Il caso oggetto del Garante Privacy, relativo al novembre 2020, era stato già risolto non appena ricevuta la segnalazione della cliente“.

Una decisione, quella del Garante di multare Vodafone che non è passata di certo inosservata, con i clienti che pertanto si chiedono se rischiano o meno qualcosa. Ebbene, a tal proposito interesserà sapere che i consumatori possono stare tranquilli. Tale vicenda, infatti, non avrà ripercussioni sui clienti che potranno continuare ad usufruire delle proprie offerte senza sostenere costi aggiuntivi.

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