Non c’è pace per i cittadini italiani e non solo. I pericoli, ormai, in questa fase arrivano praticamente da ogni direzione.
Oggi più che mai i cittadini sono sempre più esposti a rischi molto imponenti derivanti da quelle che sono le dinamiche propriamente relative al mondo del web, ma non solo. Il rischio, tra i tanti riscontrati, stavolta andrebbe a riguardare i dispositivi che quotidianamente ormai da anni accompagnano i cittadini, gli smartphone. Dinamiche fortemente compromettenti minacciano infatti gli utenti con tecniche subdole e apparentemente innocue.
Cosi come anticipato negli ultimi tempi sarebbe forte il rischio per le utenti a causa di specifiche app che non agiscono propriamente per vie legali, in un certo senso. Tutti ormai siamo concretamente a conoscenza di quelli che possono essere i rischi assoluti del web. In linea di massima si tratta di contenuti veicolati attraverso i classici canali del web. Mail, sms, social. La tecnica utilizzata risponde bene o male quasi sempre alle stesse logiche.
Un contenuto di quelli forti, quelli che sono in grado di catalizzare l’attenzione dell’utente in pochi secondi, accompagnato dal classico link che di fatto è il vero gancio tra truffatore e vittima. I contenuti dei messaggi in questione sono caratterizzati dalla promessa di vantaggi o comunque d’interessanti omaggi inspiegabilmente destinati agli stessi destinatari. Troviamo quindi premi per concorsi ai quali si è partecipati, sondaggi, con premio finale, da effettuare e quant’altro.
Il bottino è quasi sempre ricco in certi casi, almeno ipoteticamente. Si parla di smartphone, buoni spesa, sconti particolarmente vantaggiosi e altro ancora. Le tecniche insomma abbondano più che mai. Gli ultimi tempi hanno poi visto l’esordio di nuove modalità d’approccio che coinvolgono direttamente, più che spesso, istituti di credito e grandi aziende, chiaramente inconsapevoli di tutto. Il traino del grande nome, della problematica bancaria chiaramente spinge gli stessi utenti a lasciarsi convincere a cliccare sul link in questione.
Da quel momento in poi la truffa entra nel suo vivo. Il risultato per il cittadino è quasi sempre drammatico. In molti casi, infatti, i malintenzionati riescono a mettere le mani sul conto corrente del malcapitato, svuotandolo completamente. Le notizie di cronaca però aprono la mente rispetto a un’altra problematica spesso ignorata. Al centro di tutto ci sarebbero infatti le classiche app che a decine ormai qualsiasi cittadino scarica sul proprio smartphone.
Le app in questione, stando alle ultime indagini in merito alla stessa dinamica provengono tutte dal Play Store di Google. Nello specifico parliamo dei cosiddetti Sharkbot, in pratica malware che hanno come fine ultimo quello di attaccare i dispositivi delle vittime in questione per rubare loro soldi direttamente dal conto corrente. Il tutto, chiaramente avviene nel modo più subdolo e silenzioso possibile. Nello specifico, quindi, facciamo riferimento esclusivamente a smartphone Android.
Il tutto nasce dalla sempre più pressante esigenza per i cittadini di disporre di app che in qualche modo vadano a occuparsi della gestione dei contenuti, file manager insomma, un elemento di cui spesso i sistemi Android non sono particolarmente dotati. L’utente quindi cerca sul Play Store di Google app che possano sopperire all’esigenza specifica. Proprio in queste app, spesso si annidano le cattive intenzioni degli hacker. Le app in questione infatti non sono altro che malware contenti l’ormai noto trojan bancario Sharkbot.
Tali app risultano al momento già segnalate e per tanto eliminate da Google dal Play Store. In ogni caso, però, è sempre giusto controllare bene il vostro smartphone. Aver scaricato in passato tali applicazioni potrebbe in ogni caso portare a spiacevoli sorprese. I rischi insomma, oggi, arrivano praticamente da ogni direzione. Occhi sempre ben aperti e massima allerta.
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